Ecco il ”Libro bianco del turismo esperienziale e food&crafts

Umberto Curti con contributo di Andrea Succi sul turismo esperienziale

C’è anche un mio contributo dedicato proprio al turismo esperienziale, all’interno dell’ultimo libro di Umberto Curti, appena pubblicato da Marco Sabatelli Editore.

Prospettive (in Liguria) per territori, cultura, imprese… di cui anch’io e Gianpaolo Vairo abbiamo scritto alcuni capitoli

Umberto Curti prosegue quanto prefigurava già nel 2005 con “Alte Stagioni. Modelli per il marketing turistico” e poi altri dossier consulenziali relativi alla Liguria balneare, al “prodotto” entroterra, alle produzioni artigiane in chiave turistica…

I recenti decenni hanno costituito in àmbito turistico un’era geologica, producendo rivoluzioni copernicane circa le leggi della domanda e dell’offerta. Per fortuna, malgrado stereotipi e resistenze, nel product turistico si sono via via imposte anche risorse fino a ieri per gran parte neglette, in modo tale che oggi in Italia, oltre ai patrimoni storico-culturali, anche enogastronomia, artigianato, tradizioni popolari, ruralità… consentono all’ospite vacanze sempre più esperienziali.

Ecco cosa ci racconta dell’esperienza ligure l’editore, presentando il volume

La regione e il capoluogo Genova possono costituire – in primis grazie a clima ed orografica – una piattaforma di marketing eccellente per operare sui temi di un turismo open air, caratterizzante, creativo. La Liguria, da un lato, per superare le criticità di una ancor incompleta integrazione costa-entroterra e di stagionalità talora rigide. Genova, dall’altro, per posizionarsi compiutamente come meta heritage, cosmopolita, ad alto tasso valoriale e d’accoglienza. Tuttavia, come ribadito anche da innumerevoli casi-studio, ciò tanto più avverrà quanto più gli attori pubblici e privati “convertiranno” le strategie e il design dei prodotti dal dove al come. Ovvero arricchiranno il viaggio in Liguria e a Genova con una gamma di contenuti, attività e suggestioni improponibili (o quasi) altrove.

Ed ecco che, nel lavoro di Curti (non a caso autore di Ligucibario®), enogastronomia e produzioni artigiane emergono come giacimento e volàno per proposte turistiche al passo con la domanda. Il frantoio il vigneto il caseificio la serra sono e saranno, infatti, location “reali” determinanti per narrare al turista, in modalità interattiva ed hands-on, la Liguria del fare, e ciò che la Liguria fa è ciò che la Liguria è ed è stata.

Turismo esperienziale e storytelling: le colonne portanti del nostro lavoro

Ma – si badi – la visita ad una cantina e l’assaggio di un vino non sono ipso facto turismo esperienziale, occorre “osare” di più. Il miglior storytelling (calando l’ospite dentro un racconto-trama) dovrà far proprio quest’approccio, che lega passato e futuro, e che incisivamente conferma l’identità di una terra (e di un capoluogo) con una storia antropologica immensa, ed assai orientata al mare, all’incontro, al commercio, all’ospitalità. Ancora una volta, una visione e pianificazione di marketing, che colgano ciò che i vari target stanno “reclamando”, potranno generare ricadute socioeconomiche (ed occupazionali) immense. Anche su quei territori e destinazioni in crisi di risorse e/o di know how, e che stentano a salire, o a tornare, sul proscenio… Scontando tuttavia una marginalizzazione più che iniqua, si pensi ad alcuni notevoli borghi degli entroterra. Queste realtà, occorre tuttavia dirlo, senza piani di marketing e comunicazione stenteranno a trovar posto sul mercato.