
“Territori e Italianità” è stato inaugurato nel 2020. A un anno dalla nascita, è il momento di raccontare qualcosa di più su questa ormai importante realtà a servizio del turismo
È il 23 giugno 2020. L’Italia sta uscendo da una lunga primavera di lockdown, imposto dalla pandemia di COVID-19, che ha costretto tutti noi a rinunciare a buona parte della socialità, abituandoci alla virtualità di incontri e relazioni. Il turismo e tutti coloro che vi operano, dopo mesi di stop quasi totale, sentono il bisogno di ritrovare spazi di confronto, intessere nuove relazioni e ricreare sinergie. “Territori e Italianità” nasce in questo contesto storico come evento on line dedicato alla presentazione di progetti turistici nati nelle diverse regioni italiane, raccontati in diretta dalla viva voce dei protagonisti. Si connota da subito come un forte segnale di speranza e resilienza per un settore che più di altri ha sofferto a causa della pandemia. Da allora è cresciuto e merita di essere spiegato meglio a chi ancora non lo conosce.
Che cos’è, oggi, “Territori e Italianità”?
Il 23 giugno 2021 l’evento online di Territori e Italianità è arrivato alla sua seconda edizione. Un “phygital talk” in live streaming, una diretta non stop di 11 ore da uno studio televisivo, durante la quale 45 speaker si sono proposti per presentare una serie di temi e argomenti legati alle buone pratiche della loro esperienza professionale di ogni giorno.
ll motto che caratterizza Territori e Italianità è: «L’energia positiva delle azioni, che sta nel fare per pensare». Fedeli a questo, con gli eventi del 23 giugno abbiamo dato voce a una serie di professionisti, imprenditori, manager e molte altre professionalità che ci hanno raccontato quello che hanno fatto, che stanno facendo e, soprattutto, che intendono fare in futuro.
Un propagatore di conoscenza
Nel fare questo, Territori e Italianità si è connotato come un propagatore di conoscenza. Un “think tank“ che racchiude ed esprime concetti propri dell’economia della conoscenza, come raccontata da Enzo Rullani nel volume omonimo (Economia della conoscenza: Creatività e valore nel capitalismo delle reti, 2004, Carocci Editore, Roma). Un modello, quello di Territori e Italianità, che non vuole solo raccontare, ma incidere quale agente operativo del cambiamento, facilitando l’emergere delle energie e dei valori disseminati sui nostri territori. Ma come può, la conoscenza, produrre valore economico?
Lo può fare operando su due aspetti fondamentali. In primo luogo, mettendo in luce le particolarità e le differenze tra gli operatori. Non solo la loro capacità di essere innovativi, ma anche il coraggio di dimostrare originalità e una ben precisa identità. Questo significa, in ultima analisi, disporre di una fiducia comunicativa. Essere differenti, però, non è sufficiente. Indispensabile è anche propagare le proprie idee, far emergere le proprie particolarità, moltiplicando la conoscenza. Gli eventi 2020 e 2021 di Territori e Italianità hanno rappresentato un processo di propagazione che non si è esaurito al termine delle due giornate online, ma da quelle è partito, si è esteso e ramificato.
Qual è l’obiettivo di “Territori e Italianità”?
L’obiettivo è realizzare un ecosistema turistico che vorremmo costruire esattamente sul modello dell’economia della conoscenza. Per fare questo, vogliamo richiamare l’interesse delle diverse professionalità, sia pubbliche, sia private, che operano sul campo in tutta Italia, a volte un po’ isolate, per potenziare assieme le opportunità di lavoro nei vari luoghi di appartenenza.
Territori e Italianità esprime la visione di un mondo che riconosce l’interconnessione delle relazioni come valore, da mantenere al centro dell’attenzione e da utilizzare quale agente di cambiamento. Il cambiamento è il fattore che alimenta la motivazione, il metodo è il confronto, l’approccio partecipativo è la soluzione.
Se vogliamo racchiudere tutto questo in uno slogan, possiamo parlare di “nicchie globali”. Questo è, a tutti gli effetti, il futuro economico a cui stiamo andando incontro.
L’obiettivo finale, più alto, che Territori e Italianità propone può ben rappresentare una vera e propria visione ideale della società. Quella di un mondo in cui il “bene comune” rappresenti l’attitudine, la motivazione e l’ispirazione che guida gli esseri umani nel loro agire. Il tutto per perseguire l’intento, assolutamente centrale e necessario, di riportare valore ai nostri territori, intesi come identità sinergiche e modulari. In conclusione, Territori e Italianità si propone appunto come risorsa per generare questo cambiamento e realizzare il mondo che vorremmo.
“Territori e Italianità” nella pratica di tutti i giorni
Secondo questa visione, la competizione fra operatori turistici deve trasformarsi in collaborazione. Questo processo è già stato avviato tra la prima e la seconda edizione dell’evento on line di Territori e Italianità. Trovando, per far questo, ispirazione in quello che il premio Nobel dell’economia (per i principi matematici della teoria dei giochi) John Nash affermava:
Il nostro territorio è una ricchezza, ogni cittadino è una risorsa, ogni visitatore è un’opportunità. È per questo che Territori e Italianità ricava un’ulteriore fonte di ispirazione dall’Agenda 2030 dell’ONU, adottandone 7 obiettivi (gli stessi adottati anche da GMT™) per lo sviluppo sostenibile. Infatti, la sostenibilità è una responsabilità di tutti, non solo degli amministratori pubblici, ma anche e soprattutto di noi imprenditori e professionisti.
I risultati di valore si possono ottenere solo attraverso la competenza, la professionalità e, certamente, un processo di formazione che continui per tutta la vita: una vera e propria “long life learning”. Per questo è importante investire in noi stessi e Territori e Italianità ha come “mission” quella di aiutare tutti noi a farlo.
Ecco perché il sito di Territori e Italianità contiene al suo interno tutti i riferimenti per ottenere formazione e consulenza da un intero team di professionisti, per mantenersi aggiornati con i contenuti del blog Argomenti, per conoscere i progetti, i programmi e i prodotti turistici a cui offre visibilità sulla pagina Realitaly, nell’intento di favorire la nascita di relazioni positive tra i loro ideatori.
“Territori e Italianità” e “Turismiamo”
Territori e Italianità, che ho sviluppato in questo ultimo anno coadiuvato da un affiatato team di collaboratori, è cresciuto fino a diventare parte di Turismiamo, una “newco” nata da un’idea di Linda Carobbi, Gianmarco Boggio e, naturalmente, mia, Andrea Succi, che integra agricoltura e destination management con le più recenti tecnologie della realtà aumentata.
Concludo l’articolo con una citazione. Un aforisma che mi piace molto e ha caratterizzato, e continuerà a farlo in futuro, i miei anni di lavoro:
(Confucio)
Se questo argomento ti interessa, mi puoi contattare compilando il seguente modulo :
Sarò lieto di risponderti al più presto!
Andrea Succi